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Le compagnie assicurative vita alle prese con la "sostenibilità" e la reportistica ESG

  • websitestudioltv
  • 4 mar 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

I temi della “sostenibilità” e della nuova reportistica ESG destinati ad influenzare la strategia di allocazione degli attivi e la politica distributiva delle Compagnie di Assicurazioni vita


Il tema della “sostenibilità” degli investimenti è destinato a divenire a breve, ancor di più di quanto già non lo sia attualmente, un tema centrale nell’ambito delle strategie di allocazione e delle politiche distributive degli operatori finanziari, siano essi generatori di prodotti, gestori o semplici consulenti. La “sostenibilità” degli investimenti, intesa in termini di impatto ambientale, sociale e di governance (cosiddetto ESGEnvironmental, social and governance), sarà sempre più l’inevitabile protagonista della maggior parte dei comitati e dei gruppi di lavoro in seno a banche e, per quanto qui maggiormente rileva, di compagnie di assicurazione vita interessate alla allocazione degli attivi ed alla distribuzione di polizze a contenuto finanziario. E’ possibile affermare che è definitivamente giunta l’ora in cui la discussione intorno alla “sostenibilità” ESG degli investimenti, ha cessato di essere solo una accattivante etichetta affidata alla sensibilità dei responsabili marketing delle compagnie per divenire un tema centrale di compliance in seno ai differenti dipartimenti ad essa preposti.


La notizia, passata un po’ sotto silenzio tra i non esperti ai lavori, è in verità di assoluto rilievo per il mondo finanziario e per la generalità degli investitori. Lo scorso 2 febbraio il Comitato congiunto delle tre Autorità europee di vigilanza in campo finanziario (EBA, EIOPA ed ESMA - ESA) ha presentato alla Commissione Eeuropea la propria relazione finale, congiuntamente alle norme tecniche di regolamentazione in bozza (RTS) aventi ad oggetto: il contenuto, le metodologie e la presentazione delle informazioni ESG ai sensi del Regolamento UE sull'informativa relativa alla “sostenibilità” nel settore dei servizi finanziari (SFDR).


Gli standard in parola mirano in concreto a rafforzare la protezione della collettività degli investitori, ivi inclusi, per quanto qui rileva, i contraenti di polizze assicurative vita. L’adozione ed il rispetto - non più su base opzionale - dei nuovi standard, migliorerà le comunicazioni ESG mettendo in evidenza i temi ambientali, sociali e di governance legati alle politiche di allocazione adottate in seno alle compagnie. Essi permetteranno all’investitore di valutare con maggior cognizione di causa: i principali impatti negativi in ambito ESG delle decisioni di investimento e di allocazione e le caratteristiche di sostenibilità di un'ampia gamma di prodotti finanziari. Ciò contribuirà a rispondere alle richieste degli investitori di prodotti finanziari sostenibili ed a ridurre il rischio del cosiddetto greenwashing o “ecologismo di facciata”.

La Commissione Europea dovrebbe approvare gli RTS entro tre mesi dalla loro pubblicazione. Ciò detto, sebbene una parte non trascurabile degli obblighi informativi sulla “sostenibilità” entrerà in vigore già dal prossimo 10 marzo 2021, l'applicazione degli RTS sarà posticipata presumibilmente al 1° gennaio 2022.


In concreto, il cambiamento già in corso è di quelli epocali. Per certi versi una vera e propria rivoluzione culturale destinata ad influenzare le scelte ed i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti. A tutti gli operatori finanziari, e, dunque anche alle compagnie di assicurazione vita nella fase distributiva, sarà imposto di rappresentare con chiarezza alla propria clientela gli effetti negativi che le decisioni di investimento/allocazione hanno o avranno sui fattori di sostenibilità in termini di: clima, ambiente, diritti umani ed anticorruzione. Parimenti, diverrà obbligatorio rappresentare le politiche di mitigazione intraprese per aderire agli standard internazionali di sostenibilità. Con riferimento agli obblighi di informativa prevista in fase di collocamento dei prodotti finanziari ed assicurativi, le caratteristiche e gli obiettivi di sostenibilità ESG dovranno essere inclusi obbligatoriamente nell’informativa precontrattuale, nelle comunicazioni periodiche e sui siti WEB degli operatori. Questi ultimi, in particolare, dovranno pubblicare in una apposita sezione dei propri siti: le metodologie di misurazione, le fonti informative e i criteri di screening adottati in ambito ESG.


L’obiettivo ultimo è, e sarà sempre più, quello di evidenziare agli investitori in maniera comprensibile, concreta e misurabile, in che modo i prodotti finanziari e assicurativi, a loro proposti e/o da loro sottoscritti possano fregiarsi della qualifica di “sostenibilità” e non danneggino o alterino in maniera significativa il perseguimento di obiettivi ambientali e sociali. Su tutti: l’impiego di risorse energetiche alternative, l’efficientamento energetico, la riduzione di emissioni di gas a effetto serra, la lotta contro le diseguaglianze, il razzismo e le discriminazioni di genere così come la promozione di interventi di sviluppo in contesti sociali svantaggiati.

Per concludere, non resterà che attendere l’approvazione definitiva degli RTS da parte della Commissione e la loro progressiva implementazione da parte del sistema per valutarne compiutamente l’impatto ed i relativi effetti sulle consolidate abitudini della collettività.

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